Fiume Marecchia

Era un “itinerario mosca” fantastico! Era prima dell’autunno dell’anno 1998, quando un terrificante evento alluvionale a letteralmente spazzato via tutto! Massi, alberi, buche e, purtroppo, anche le fantastiche trote selvatiche che numerose lo popolavano. Dal 1998 ad oggi la situazione è fortunatamente migliorata. Il fiume si sta piano piano riprendendo. La vegetazione inizia a rivestire le sponde, iniziano a riformarsi delle belle ed interessanti buche, gli insetti sono tornati numerosi e, naturalmente, anche la popolazione ittica si sta ristrutturando. Grazie anche all’opera del nostro club che, utilizzando in parte gli introiti del tesseramento ed in parte quelli derivanti dalla gestione dell’Area a Regolamento Specifico, ha realizzato molteplici e cospicui ripopolamenti con trotelle e avannotti di trote fario. Tornare alla situazione del 1998 non sarà facile, ma noi ci crediamo fortemente. Per adesso accontentiamoci di questo lungo tratto che, partendo da valle con una classificazione delle acque a ciprinidi (ma le trote non lo sanno e sono presenti in buona quantità), risale l’amena vallata fino ad incontrare il Torrente Fossone. Da qui inizia il tratto classificato a salmonidi, sicuramente quello più interessante e suggestivo. Infatti, da qui in su, il torrente comincia, sempre con pendenze moderate, ad incanalarsi in luoghi molto isolati e selvaggi, dove è di nuovo possibile vivere emozionanti giornate di pesca. La conformazione è quella classica dei torrenti a fondo ciottoloso, con tratti caratterizzati dalla presenza di massi ciclopici, con salti d’acqua interessanti. Sono presenti anche numerose briglie, sicuro rifugio di qualche “vecchia” scampata alla piena del ‘98. Alcune analisi recentemente effettuate rivelano che, escluso il tratto prossimo alle sorgenti, quello che lambisce il centro abitato di Pratieghi, dove sono presenti alcuni scarichi civili, tutte le acque del Marecchia appartengono alla classe I. La purezza dell’acqua favorisce la proliferazione di una nutrita e variegata popolazione d’insetti; sono praticamente rappresentati tutti i principali ordini. Per quanto concerne la pesca valgono le regole classiche, sia per quanto riguarda le attrezzature (dove ogni P.A.M. ha le sue preferenze personali) sia per quanto riguarda le mosche. Riteniamo che con una imitazione di Tricottero del genere Hydropsychidae, con due o tre imitazioni di Baetis, un Ecdyonurus, un Plecotterino del genere Leuctra e la classica Royal Wulff (vecchia ma sempre validissima mosca da caccia) si possono tranquillamente affrontare tutte le varie situazioni. Date importanza alla presentazione e di meno alla mosca!

Gianni AMANTINI