All’Assessore Provinciale Caccia e Pesca
=AREZZO=
e, p.c.
Al Sig. Dirigente il servizio Caccia e Pesca
=AREZZO=
Alla Sez. Provinciale Enalcaccia, Pesca e Tiro
=AREZZO=
Alla Sez. provinciale FIPSAS
=AREZZO=
Alla Sez. provinciale ARCIPESCA
=AREZZO=
Ai mass media
Oggetto: dimissioni dalla gestione dell’A.R.S. No-Kill Torrente Presale -
LETTERA APERTA -
Io sottoscritto Tomas Santolini, presidente dell’Alta Val
Marecchia Fly Fishing, comunico che il direttivo dell’associazione ha
deciso di interrompere la collaborazione con la Provincia di Arezzo per la
gestione dell’A.R.S. No-Kill Torrente Presale.
Brevemente riassumerò il percorso che ci ha portato ad intraprendere
questa dolorosa quanto necessaria ed irrevocabile decisione.
La nostra è stata la prima realtà, a livello provinciale e regionale, ad
istituire una zona di pesca innovativa e rivoluzionaria: pratica della
sola pesca a mosca, catch and release, regolamento di pesca a totale
tutela dell’ittiofauna, rilascio dei permessi in numero limitato alle
caratteristiche del torrente, ecc.
Abbiamo realizzato e tenuto sempre costantemente aggiornato un sito
internet (www.avmflyfishing.it)
a nostre spese (personali), così come a nostre spese (anch’esse personali)
abbiamo sempre effettuato telefonate e viaggi in auto ad Arezzo e Firenze
per le varie esigenze che la gestione comportava.
Abbiamo sempre collaborato con personale della Provincia alle varie
tabellazioni, ripopolamenti e catture.
Abbiamo sacrificato la vita privata nostra e delle persone che ci stanno
accanto per garantire la vigilanza costante dei corsi d’acqua della
vallata e gestire le costanti problematiche inerenti alle prenotazioni
telefoniche alla zona no-kill, rilascio dei permessi, indicazioni ai
pescatori, guida sul fiume, ecc. senza mai percepire alcun rimborso spesa.
A tal riguardo si fa comunque presente che, dall’anno 2006, in linea con
quanto avviene nelle altre gestioni ittiche a livello provinciale, sono
stati rimborsati anche i sevizi di vigilanza dell’A.R.S. Torrente Presale.
Ci siamo spesso lamentati del piano di ripopolamenti che, in proporzione
alla superficie dei corsi d’acqua presenti nei vari comuni, ci vedeva
pesantemente penalizzati, ma mai nulla è stato cambiato, privilegiando
logiche politiche o numeriche in base alle tessere di associati anziché
alla corretta gestione delle acque…
Per tali ripetute ed irrisolte inadempienze che rendevano insufficienti i
ripopolamenti destinati alla Val Marecchia, la nostra società si è fatta
più volte carico del costo e dell’effettuazione di ripopolamenti anche in
acque libere, utilizzando anche i fondi derivanti dalla gestione dell’A.R.S..
Quest anno, a seguito di uno studio scientifico promosso dalla nostra
associazione su autorizzazione della Provincia e condotto da un noto e
qualificato ittiologo, ci siamo resi conto che per vari fattori (siccità
nei periodi estivi in primis, predazione, vocazione prevalentemente
ciprinicola della maggior parte del Torrente Presale, ecc) i vari ed
abbondanti ripopolamenti effettuati nel corso degli anni non avevano dato
risultati apprezzabili.
La nostra idea di gestione della pesca consiste nel conciliare la tutela
dell’ittiofauna con lo sviluppo dell’attività alieutica in quanto l’uomo
costituisce un elemento fondamentale dell’equilibrio naturale.
Considerando anche che in zona ormai non eravamo più l’unica realtà a
proporre un regime di pesca no-kill, poiché (fortunatamente) nel frattempo
ne erano sorte delle altre che potevano anche accogliere un numero
cospicuo di pescatori, abbiamo convenuto che fosse indispensabile e
fondamentale per il proseguimento della nostra opera, rivedere totalmente
la gestione dell’A.R.S. nel Torrente Presale offrendo qualcosa di diverso
e più stimolante.
In particolare, non condividendo una gestione basata sul catch and release
e su ingenti e ripetute immissioni di trote adulte d’allevamento
(destinate successivamente ad essere prelevate a valle della A.R.S.),
veniva presentato un nuovo progetto, per alcuni aspetti innovativo (pesca
a mosca e prelievo controllato).
Allo stesso tempo si proponeva di creare un’oasi di tutela e salvaguardia
della Trota Mediterranea con sottostante Zona a Regolamento Specifico
(pesca a mosca secca No-Kill) nel Torrente Fossone ove, in un ambiente
caratteristico (sono presenti oltre cento briglie), è stata appurata
un’abbondante riproduzione spontanea della Trota Fario.
Il finanziamento richiesto per la realizzazione di tale progetto era
quello strettamente necessario alla tabellazione delle zone, del
ripopolamento iniziale, stampa permessi di pesca e qualche iniziativa
pubblicitaria: in totale 3 o 4 migliaia di euro.
Tale progetto veniva presentato (inviandone prima una bozza via e-mail
all’Uff. Pesca) all’inizio del mese di Aprile. Nonostante ripetute
richieste nessuno si è mai degnato di farci sapere qualcosa, fin quando
(insistendo oltre modo) siamo riusciti, tramite l’Enalpesca, a fissare un
colloquio con il Dirigente del servizio Caccia e Pesca provinciale in data
30 maggio allo scopo di illustrare nel dettaglio il progetto sopra
indicato; all’incontro erano presenti i sig.ri Contemori e Magi
dell’Enalpesca ed il nostro vice presidente dott. Gianni Amantini; al
termine della relazione il Dirigente esprimeva apprezzamenti per il
progetto e si impegnava a rispondere in breve tempo.
Solo il 20 luglio, dopo numerose e-mail di richiesta da parte mia rimaste
inascoltate, ricevevo un’e-mail da parte della dott.sa Marzia Guffanti che
mi comunicava la decisione presa di non approvare il finanziamento del
progetto per mancanza di fondi, “rimandando eventualmente la decisione al
prossimo anno”.
Questo non lo riteniamo accettabile: molte sono le iniziative che vengono
finanziate ogni anno con importi ben più consistenti di quello che sarebbe
stato utile al nostro progetto. Sebbene di iniziative ne abbiamo portate
a termine diverse, ci siamo sempre autosostenuti con una gestione attenta
ed oculata, senza gravare mai sulle casse provinciali.
L’unica volta che, dopo circa 10 anni di gestione dell’A.R.S., si è reso
necessario un aiuto economico finalizzato al rinnovamento della stessa, la
richiesta è stata prima trascurata e successivamente rifiutata.
A tal riguardo, preso atto dell’attuale disinteresse della Provincia di
Arezzo nei confronti della salvaguardia e della gestione ittica della Val
Marecchia, a mezzo della presente rimettiamo le nostre dimissioni in
maniera irrevocabile.
Siamo comunque lieti di lasciare, nonostante tutto, una contabilità in
attivo.
Per questo chiediamo con la presente, che ci vengano tempestivamente
comunicate le modalità da seguire per la riconsegna del materiale in
nostro possesso con particolare riguardo al registro di contabilità ed ai
fondi residui di gestione, sperando che possano essere indirizzati verso
la “lontana” Val Marecchia.
Distinti saluti.
Badia Tedalda, lì 14 agosto 2007.
Il Presidente
Tomas Santolini
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